A seguito della comunicazione circa l'intenzione del Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri di mettere in discussione la validità della Legge regionale 43/2013 ResPuglia ha prodotto il seguente comunicato Stampa
RES Puglia (Rete di Economia Solidale), nata a maggio scorso con lo scopo di raccogliere i piccoli produttori, i Gruppi di Acquisto Solidale e le associazioni che operano nel nostro territorio per lo sviluppo di una economia solidale, ha collaborato attivamente, attraverso una serie di incontri e un percorso di riflessione condivisa, alla stesura della legge 43/2012 di sostegno ai Gruppi di Acquisto Solidale varata dal Consiglio Regionale della Puglia lo scorso 13 dicembre.
La Legge 43/2012 è una buona legge, che guarda al futuro. Ha anzitutto il merito di riconoscere l’esistenza e il valore dei Gruppi di Acquisto Solidale, ovvero associazioni, anche informali, di carattere non lucrativo, che nascono con lo scopo di acquistare e distribuire beni agli aderenti, senza alcun ricarico, e che ‘coltivano’ quotidianamente il senso della solidarietà sociale e della sostenibilità ambientale.
La Legge valorizza, inoltre, i piccoli produttori agricoli che adottano metodi di produzione biologica o che si allineano a sistemi di garanzia partecipata (patto di produzione realizzato, nel rispetto della natura e dei suoi cicli, da consumatori e produttori), privilegiando le varietà locali, limitando fortemente o eliminando l’uso di concimi e prodotti chimici provenienti dall’esterno dell’azienda agricola, e sostiene l’avvio, la gestione o il potenziamento di mercati contadini auto-organizzati di vendita diretta da parte di piccoli produttori agricoli di prodotti di qualità e di filiera corta.
Ma soprattutto essa si colloca dentro il contesto dell'Economia solidale, riconoscendo a queste realtà il ruolo di attori del cambiamento verso un nuovo sistema economico e sociale, non violento e solidale, orientato all´ecologia e al bene comune, costruito dal basso, che valorizza le relazioni, che riconosce un’equa ripartizione delle risorse, che dà priorità al rispetto dell´ambiente naturale e della comunità sociale.
È notizia recente che il Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri contesta un punto circoscritto della Legge, relativo alla definizione dei prodotti a km 0, identificati con i “prodotti per il cui trasporto dal luogo di produzione al luogo previsto per il consumo si produce meno di 25 chilogrammi di CO2 equivalente per tonnellata e comunque i prodotti trasportati all’interno del territorio regionale”, come si evince da questo link del Ministero:
Trattandosi, com’è evidente, di un elemento secondario rispetto all’impianto e alle punte più avanzate della Legge, siamo fiduciosi, come RES, che gli attori coinvolti faranno ogni sforzo per condurre in porto nel minor tempo possibile la Legge. Per parte nostra, continueremo a monitorarne l’iter, mettendo a disposizione la nostra esperienza e il nostro lavoro ‘sul campo’.